Lost in Iceland

In alcune parti dell’isola sembra di tornare indietro nel tempo quando la Terra era ai primordi, con eruzioni di vulcani,lo spostamento di ghiacciai e l’aurora boreale. Alcune parti sono totalmente disabitate sopratutto nella parte centrale dell’isola, dove domina il deserto, con distese interminabili di rocce vulcaniche, montagne immacolate e il cielo. Ascoltare del jazz e avventurarsi con la macchina nel deserto è forse una delle esperienze che ricordo con più piacere e che consiglio a chiunque.

“Il mondo era sospeso a testa in giù in un oceano di spazio infinito e c’era tutta quella gente seduta nei cinema a guardare film, laggiù nel mondo dove sarei tornato… Passeggiando avanti e indietro davanti alla baracca al crepuscolo, cantando Wee Small Hours, quando arrivano al verso «when the whole wide world is fast asleep» mi si riempivano gli occhi di lacrime. «Okay mondo» dicevo, «ti amerò.». Sdraiato di notte, caldo e felice nel mio sacco a pelo, vedevo il mio tavolo e i miei abiti alla luce della luna e pensavo: “Povero caro Raymond, la sua giornata è così triste e tormentata, le sue ragioni sono così vane, è talmente penoso e angoscioso dover vivere” e con questi pensieri mi addormentavo come un agnellino. Siamo forse angeli caduti che si sono rifiutati di credere che nulla è nulla e perciò, per averne la prova, siamo nati per perdere uno dopo l’altro i nostri cari e gli amici preferiti e infine la nostra stessa vita? … Ma il freddo mattino sarebbe risorto, con le nuvole sprigionate da Lightning Gorge come pennacchi giganteschi di fumo, il lago là sotto sempre ceruleo e indifferente, e lo spazio vuoto lo stesso di sempre. O denti serrati della terra, dove ci poterà tutto questo se non a qualche dolce eternità dorata, per provare che ci siamo tutti sbagliati, per provare che la prova stessa era nulla.”
Vagabondi del Dharma – J.L. Kerouac